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domenica 1 dicembre 2013

"Siamo sotto attacco degli jihadisti stranieri che portano morte e distruzione": serie di villaggi cristiani sotto attacco

 

“L’esodo dei civili cristiani da Qara, invasa da jihadisti stranieri”


Agenzia Fides 28/11/2013

 I villaggi, cristiani e non, a Nord di Damasco, nel massiccio del Qalamoun, sono nel mirino di gruppi armati di jihadisti stranieri che li stanno rastrellando, portando solo morte e distruzione. Lo racconta all’Agenzia Fides p. George Louis, parroco greco-cattolico della Chiesa di San Michele a Qara, che è stata devastata e bruciata. 
Il sacerdote spiega: “Maalula, Sednaya, Sadad, poi Qara e Deir Atieh, ora Nebek: i jihadisti armati applicano un medesimo modello: prendono di mira un villaggio, lo invadono, uccidono, bruciano, devastano. Per i civili, cristiani e non, la vita è sempre più difficile. I miliziani stranieri agiscono fuori controllo dei nostri compatrioti siriani dell’Esercito Libero Siriano (FSA), che invece sono rispettosi di tutti, e che non vogliono radere al suolo l’intero paese. Ma questi, purtroppo, in tanti casi hanno dovuto ritirarsi di fronte ai gruppi armati stranieri”.

P. Louis racconta quanto avvenuto a Qara fra il 16 e il 20 novembre. Da mesi il villaggio viveva in un particolare “status quo”, in un regime di “semiautonomia”, con il tacito accordo fra i siriani del FSA e l’esercito regolare. Non vi era conflitto, pur essendo la cittadina sotto controllo del FSA. Lo stato intanto continuava a fornire elettricità, acqua e servizi alla popolazione.
L’equilibrio è saltato, racconta p. George, quando “il 16 novembre, oltre 3.000 jihadisti calati dal villaggio sunnita di Arsal, piattaforma dei gruppi armati che penetrano in Siria attraverso il Libano, sono penetrati nel villaggio, trasformandolo in campo di battaglia. I soldati del FSA, in minoranza, si sono ritirati. La gente ha cominciato a fuggire. Circa 6.000 cittadini sono fuggiti immediatamente verso città e villaggi vicini”. 
Ma la comunità cristiana di Qara, raccolta nel centro storico, non voleva muoversi. Il prete racconta a Fides: “Sono iniziati lanci di razzi contro le case e per le strade. Con circa 35 famiglie cristiane. ci siamo rifugiati in chiesa a pregare. Il cancello della chiesa è stato colpito ed è saltato. Sono entrati combattenti armati a viso coperto, capelli lunghi, non siriani, non si capiva di quale nazionalità. Hanno detto: vogliamo uccidervi tutti, cani cristiani. E bruceremo questo luogo idolatrico”. A quel punto, uno dei parrocchiani , Emile, parlando in arabo, ha iniziato con coraggio a parlamentare con il capo del gruppo, citando versetti del Corano, dicendo che l’islam rispetta i cristiani e le altre minoranze. “L’uomo ha risposto che avrebbe chiesto al suo capo, per decidere la nostra sorte e conduce i suoi uomini fuori dall’edificio”, prosegue p. George. Nel frattempo il sacerdote e i fedeli escono dalla chiesa da un’uscita secondaria, e tutti fuggono nei vicoli del centro storico. Si dirigono sull’autostrada e si uniscono ad altri profughi, raggiungendo il villaggio di Der Atieh. Qui ricevono calorosa ospitalità dai cristiani locali, di altre confessioni: il parroco e i fedeli greco-ortodossi li accolgono con grande generosità. 

Intanto anche Deir Atieh finisce nel mirino dei jihadisti (vedi Fides 25/11/2013). I miliziani iniziano una “caccia all’uomo” e tengono i cristiani in ostaggio. “Ci siamo nascosti negli scantinati per 4 giorni e 4 notti, senza acqua, cibo, elettricità”, racconta p. Louis. “Dopo una notte di preghiera, abbiamo deciso di tentare la fuga. Alle 5 del mattino, siamo riusciti a uscire dal viaggio. Con una marcia forzata di sei ore, in gravi condizioni di percolo, siamo giunti a Sadad, altra città martirizzata (vedi Fides 31/10/2013). L’Arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh e i fedeli che sono rientrati in città ci hanno accolto con amore e benevolenza”.

Intanto a Qara la situazione è drammatica. Dopo giorni di combattimenti, vi sono macerie dappertutto. Molte case e strade sono state minate con esplosivi. La Chiesa greco cattolica di San Michele è stata devastata e bruciata. Altre chiese cattoliche ortodosse a Deir Atieh hanno subito la stessa sorte, come alcune moschee: è un monito ai musulmani moderati.
P. George precisa: “Questi sono combattenti stranieri estremisti, che vogliono solo seminare odio e violenza settaria, distruzione indiscriminata, del tutto privi di rispetto verso i civili. Non sono nel FSA. A noi non resta altro che pregare. 
In questo esodo, abbiamo provato la bella esperienza di solidarietà e affetto fra cristiani cattolici e ortodossi”. 

http://www.fides.org/it/news/54097-ASIA_SIRIA_Un_parroco_L_esodo_dei_civili_cristiani_da_Qara_invasa_da_jihadisti_stranieri#.Upc3H21d7wp


27 cristiani uccisi a Deir Al-Attiyeh e l'Arcivescovato greco melchita di Aleppo attaccato




29 novembre 2013 - Il corrispondente della TV Al-Khabar ha riferito che 27 corpi di cristiani uccisi dai ribelli dell'opposizione al regime siriano, sono stati trovati vicino alla chiesa nel villaggio di Deir Al-Attiyeh dopo che la bandiera della vittoria di al-Front Nosra è stata issata sulla cupola della Chiesa.

Aleppo - 28 Novembre 2013 - Alle 11 del mattino, la sede dell' Arcidiocesi cattolica che si trova nella città vecchia di Aleppo è stata il bersaglio di fanatici takfiristi che si stanno avvicinando. L'esercito arabo siriano  ha respinto l'attacco. Esso ha chiesto a tutti gli occupanti della Arcivescovado di evacuare.


http://www.fcsartheorient.com/nouvelles-d-orient/27chretienstuesadeiral-attiyehetlarchevechegrecmelkitedalepattaque


aggiornamento Maloula 2 dicembre! 


30 novembre : Maloula di nuovo investita dall'attacco delle milizie islamiste

I ribelli occupano di nuovo Maaloula e si sono scatenati contro il villaggio. Hanno occupato l'antico Convento di S. Tecla e attaccano le reliquie che ospita, diffondono il terrore intorno a loro e hanno dato fuoco alle case ... Le altre Chiese e Conventi non sono risparmiati . Non conosciamo la sorte esatta delle suore che si trovano all'interno del convento ... ma sembra che sono state rapite dai takfiristi.




la chiesa di Raqqa trasformata in 'Ufficio per gli affari islamici'







si susseguono gli attacchi su Saydnaya 





It was the second attack on the area in nearly three months. Opposition fighters, including jihadis, stormed the village and held it for several days until troops launched a counter offensive in early September and regained control. Since then, most of Maaloula's 3,300 residents fled to safer areas.(AINA)

sabato 26 ottobre 2013

"Eppure possiamo ancora vedere i segni di Dio , in questo inferno che è diventato Aleppo"





         Intervista a Claude Zerez di Aleppo


F.C.S.O. 18 ottobre 2013 

1 - Come vede il destino dei cristiani di Aleppo ?

Io sento che Dio , facendoci nascere in questa terra di Siria , aveva un piano per noi e su di noi e ci ha chiesto di continuare a portare la fiaccola della fede tramandata dai nostri antenati che furono sottoposti prima di noi alla sofferenza della persecuzione .

Ho appreso oggi che i cristiani di Yabroud " e Kalamoun sono stati costretti a pagare una " jizya " mensile ai " takfiristi " [ 1 ] .

Il pericolo che incombe è molto grande , e i consigli alla prudenza ci portano ad allontanarci da zone calde e persino a lasciare il paese in attesa di una soluzione alla guerra .
Molti martiri cristiani sono caduti . I nostri figli , i nostri soldati , le nostre donne , quasi tutte le famiglie sono colpite ... Inoltre , centinaia di famiglie cristiane hanno perso le loro case e si sono ritrovate in miseria , prese dalla fame o trascinate in perdizione .

Nonostante l'emigrazione di decine di migliaia di Cristiani siriani , ce ne saranno sempre, sappiamo che rimarranno qui sul posto e continueranno a brillare con la vivacità della loro fede , la luce di Cristo .


2 - Pensa che la sorte dei Cristiani di Aleppo sia diversa da quelli del resto della Siria ?

Credo che Aleppo sia la città che ha subito il maggior danno per la guerra , con la distruzione di più di metà della città , naturalmente , ma ora soprattutto per la carenza di molti beni essenziali per la vita quotidiana . Tuttavia, altre città , come ad esempio Raqqa , Tabqa , Yacoubieh e Maaloula sono state svuotate di ogni presenza cristiana con la distruzione di chiese e le stragi di famiglie cristiane ...

Dobbiamo riconoscere che la tentazione di lasciare la Siria oggi è grande, ma in Aleppo, sia i cristiani poveri , ma anche i membri della ricca borghesia , rimangono attaccati alla loro città. Coloro che restano sul posto possono sopravvivere solamente facendo affidamento sul supporto dei musulmani con i quali condividono il quartiere, la sofferenza e l' assedio della città , ma anche , e altrettanto, sui soldati dell'esercito arabo siriano .


3 - Qual è il sentimento che vi sostiene mentre siete assediati in Aleppo ?

La sensazione potrebbe essere la stessa che ha ispirato la mia nonna nel 1915 , quando gli Ottomani avevano assassinato 38 suoi familiari in Mardin in Turchia ... In quel periodo, sacerdoti e vescovi armeni sono stati uccisi dalle sciabole degli Ottomani . Il mio sentimento è un misto di preoccupazione , di fiducia in Dio , di vicinanza ai martiri ed in particolare a quelli dei primi tempi del cristianesimo . Sembra che la storia si ripeta 
Aleppo assediata, mancante dell'essenziale, ci porta sostanzialmente più vicini ai paesi più poveri , ai popoli dell'Africa soggetta ai capricci del clima , che a volte avevamo considerato con indifferenza . Ora, io non guardo più i poveri allo stesso modo!

Questa crisi che viviamo dentro di noi , ha portato a galla i bei momenti della nostra vita che avevamo vissuto prima dell'inizio della guerra, ma di cui noi ci lamentavamo a torto . Questi momenti sono stati, in realtà, così dolci ….


4 – Riesce a pregare nel cuore della violenza ? Che preghiera dice?

Al centro di questa violenza e con la perdita della nostra amata figlia , Pascale , la preghiera è diventata più profonda ,  si è sviluppato con Dio un vero rapporto che ci dà la fiducia e ci dà il riposo interiore, è la nostra boa in questo mare di violenza e di odio . Ogni giorno torno ad ascoltare le canzoni che mia figlia interpretava , soprattutto la preghiera bizantina dell'inno Akathistos e la Paraclicis della Beata Vergine.


5 - Riesce ancora a vedere i segni di Dio in questo inferno che è diventato Aleppo ?

Certamente: abbiamo visto preti, monaci e laici , pieni di buona volontà , organizzare programmi e attività per aiutare le famiglie completamente indigenti .

La paralisi e la difficoltà ad uscire di casa , hanno portato un' apertura di cuore . I rapporti tra vicini di casa sono cambiati . I vicini della stessa religione o di un altro edificio o del quartiere, alla fine son diventati come una grande famiglia. 
"L' umanità divina" , in mezzo alla violenza , sembra come il ritorno della natura in una città deserta, essa è tornata in tutta la sua forza e allora non si ha più paura di nulla . In Aleppo , possiamo dire che l' umanità divina  si è vista nella solidarietà , la simpatia e la fedeltà dei beduini , questa categoria sociale spesso vista da alcuni come incivile , ma il cui coraggio e lealtà ci hanno edificato durante la nostra prova .


6 - I giovani hanno ancora il gusto della preghiera ?

Ciò che ci preoccupa di più sono i giovani disoccupati che non hanno più chiaro il futuro e vivono in un vuoto spirituale . Ora anche molti giovani si sono allontanati dalla preghiera preferendo impegnarsi in vie che non sono altro che tanti vicoli ciechi umani : la milizie combattenti, l'esilio attraverso canali illegali , le droghe, ecc .


Se la preghiera ha perso terreno tra i giovani , i movimenti ecclesiali hanno però trovato un rinnovato interesse, come gli Scout, la JEC e UCS .


7 - Avete ancora il cuore di cantare in Aleppo ? Avete la forza di amare ?

Anche nei momenti difficili durante le minacce americane di colpire la Siria , mentre il mondo temeva la terza guerra mondiale , i siriani hanno continuato a vivere normalmente . La vita continua ed i momenti di gioia esistono ancora in occasione di matrimoni , di incontri in famiglia o tra amici . Ciò non impedisce l'ansia o che l'angoscia continui a regnare nei cuori.


8 - Che preghiere consiglierebbe agli amici dei Cristiani di Siria , che vivono lontano da voi ?

Non abbiamo una preghiera specifica da consigliare . La cosa importante è pregare , anche una semplice preghiera .


9  - Può citarci la preghiera che trova più bella nei vostri riti greco-melkita cattolico , greco-ortodosso , maronita , siro-cattolico , siro-ortodosso?

Tra i greco - melchiti cattolici e i greco-ortodossi , quella che può essere descritta come la più bella preghiera  è la preghiera recitata dai fedeli nella Chiesa di Santa Sofia , quando invocavano la Vergine Maria  alla vigilia dell'assedio di Costantinopoli da parte degli Ottomani نحن عبيدك يا ​​والدة الأله : " O Madre di Dio , siamo i tuoi servitori , chiediamo dei segni di vittoria , o invincibile protettrice . Offriamo il nostro ringraziamento a Te salvatrice dai pericoli . Ma, poichè sei invincibile, ci libererai da ogni tipo di pericolo . Quindi dovremo piangere e gioire , o sposa senza sposo" . افرحي يا عروسة لا عريس لها " .

Per i maroniti questa bella preghiera , " يا ام الله يا حنونة : O Madre di Dio , o dolce , o tesoro di grazia e di soccorso, abbi pietà di noi e dei nostri morti . Anche se il tuo corpo è lontano , o Vergine nostra Madre, le tue preghiere ci riuniscono e restano con noi e ci proteggono . Intercedi presso tuo Figlio per perdonarci i nostri peccati con la sua tenerezza . Non ci abbandonare " ...

I Siriani [ siriaci ] cattolici e ortodossi pregano السهرانة [Al Sahranah ] "Colei che veglia" : "Aprici la porta dell'amore , benedetta e santa Madre di Dio: contando su di te noi saremo esauditi e salvati da ogni pericolo. Tu sei la "salvezza" di tutti i cristiani " ...


10 - Secondo lei, nella storia , che cosa ha portato la preghiera alla Siria e al suo popolo ?



I Padri della Chiesa d'Oriente con Sant'Efrem,  Romano il Melode di Homs , san Giovanni Damasceno , San Basilio il Grande, San Gregorio di Nissa , San Giovanni Crisostomo detto "Bocca d'Oro" , S. Marone, e poi monaci , eremiti e stiliti come S. Simeone il Vecchio e coloro che lo seguirono , ci hanno lasciato bellissime preghiere di grande ricchezza, purtroppo ignorate dai fedeli stessi . Forse questa crisi siriana farà aprire gli occhi dei Cristiani circa il loro patrimonio di invocazione e li renderà consapevoli della necessità di mettere la preghiera del loro padre sulle loro labbra , e su quelle dei loro figli .


11  - A parte la preghiera , che tipo di aiuto vi aspettate dall'estero ?

Ci auguriamo che i popoli delle nazioni occidentali mostrino ai loro dirigenti politici gli errori di giudizio e di orientamento. I governi occidentali hanno seguito una via ingiusta e disumana . Con la loro politica sbilanciata  hanno ucciso la nozione di giustizia , come si può aspettare che la gente vi creda ancora ? Il loro discorso sulla tutela delle minoranze in Occidente si è rivelato un discorso menzognero . Sessanta anni di comunismo non l'hanno avuto vinta sulla fede russa . Due secoli di rivoluzione francese e la sua cattiva influenza sugli altri paesi del mondo non faranno scomparire la vocazione cristiana delle persone che non possono vivere senza un Dio vicino a loro, confortante e compassionevole . I Cristiani in Medio Oriente non sono altro che un membro di questo corpo ecclesiale tutto intero.


Infine , l'aiuto spirituale non è senza supporto materiale . Cosa può fare un fragile corpo malato non adeguatamente attrezzato ? Intorno a noi , vi è un urgente bisogno di aiuto per la sussistenza minima. 
Siatene certi,  non è il capriccio alimentare che è in pericolo , ma quel che è carente adesso è il cibo vitale . Se un adulto può sopportare meglio la mancanza , se è in grado di trovare cibo anche nelle avversità , questo non è il caso dei bambini , degli anziani, delle donne fragili , ecc .... 
Grazie per tutti i buoni propositi con cui vorrete soccorrerci.

[ 1 ] Coloro che rifiutano ogni presenza non musulmana in " terra dell'Islam ".

http://www.fcsartheorient.com/nouvelles-d-orient/arrive-t-onencoreavoirdessignesdedieudanscetenferquestdevenualep



AGGIORNAMENTO DA ALEPPO IL 26 -10 POMERIGGIO 

Nella notte il quartiere di Midane è stato attaccato da 2mila miliziani Takfiristi , che hanno preso possesso del Convento dei Gesuiti San Vartan. Grande panico nel quartiere cristiano  di  Sulaymanieh che si trova subito oltre la linea del fuoco, dove l'armata governativa combatte accanitamente contro i ribelli: i cristiani chiedono preghiere perchè sia risparmiata ad Aleppo la sorte dei cristiani di SADAD , ostaggi dei ribelli e assediati senza rifornimenti. 

leggi su: 
http://www.leveilleurdeninive.com/2013/10/alep-le-couvent-saint-vartan-des.html

Salvate SADAD!

venerdì 15 marzo 2013

Aleppo: abbiamo bisogno di preghiere per non dire di un miracolo.



  Aleppo - 10 marzo 2013 

Avevamo sperato che la situazione ad Aleppo stesse migliorando, ma è ben lungi dall'essere così. Da quasi un mese, la restante popolazione della città sopravvive con due ore di elettricità al giorno, ma da 72 ore la città non riceve più energia. I neonati arrivano in ospedale, ma non sopravvivono a causa della mancanza di medicinali e di dispositivi alimentati non elettricamente. Per quanto riguarda l'acqua, è distribuita solo per tre ore al giorno.

Certo, gli abitanti muoiono di violenza e i cristiani non sono risparmiati, in quanto, nel corso del tempo, si sono uniti alle truppe che difendono i loro quartieri. Perdono una media di 5-6 giovani alla settimana per  mano dei ribelli e dei proiettili vaganti.

Nonostante la violenza, Aleppo continua a ricevere i cristiani in fuga dai villaggi catturati dai ribelli. Essi provengono da Tabqa e Raqqa; hanno lasciato tutto sul posto; sono partiti lasciandosi cadere le braccia. Qui ora sono alla ricerca di un riparo. I comitati locali di aiuto gestiti dai Gesuiti, dai Maristi e da San Dimitri non possono più far fronte alle richieste: mentre la distribuzione di razioni prima si svolgeva ogni mese, ora la frequenza si è dilazionata.

Le famiglie Aleppine che hanno perso le loro case, hanno ottenuto delle tende allestite nei giardini abbandonati e tendono la mano  ai passanti, sperando in un sacchetto di generi alimentari.

I due quartieri cristiani della città, " siriana al-Jadideh " e "Midan" sono stati più volte attaccati e bombardati dall’ ESL. I Cristiani in questi quartieri ferocemente temono di dover subire la stessa sorte di quelli di Raqqa, Tabqa, Rableh ...

Qualche settimana fa, abbiamo annunciato che due sacerdoti sono stati rapiti il 9 febbraio. Sono ancora prigionieri, con un terzo sacerdote che è stato aggiunto agli ostaggi.

I depositi di latte (in polvere ovviamente) per neonati e bambini piccoli sono stati rubati e saccheggiati. Le farmacie, per la mancanza di scorte, si sono riconvertite in rivendite di benzina e di gas, alcune sono addirittura ridotte a vendere carne alla griglia.

Un famoso musicista cristiano che faceva parte della precedentemente famosa orchestra di Sabah Fakhri è ridotto praticamente in rovina. Si è installato ai piedi del suo palazzo, nonostante il freddo, e suona, con le lacrime agli occhi, il suo violino. I passanti gli lasciano poche monetine.

Aleppo è sempre isolata. Ogni settimana, speriamo che avvenga l'apertura dello scalo aereo che viene annunciata, ma la minaccia dell'esercito siriano "Free" sull'edificio continua.

Sul fronte economico, il degrado è continuo. L'euro è al cambio di 134 lire siriane, mentre lo scorso novembre è stato scambiato a 83 LS. Le conseguenze sono un continuo drammatico aumento dei  prezzi.

La carne ci giunge di contrabbando o gli animali vengono macellati per le strade, perché i macelli ufficiali sono inattivi a causa delle distruzioni. In breve tempo, il prezzo di un chilo di carne ha raggiunto le 1000 LS, il che lo rende inaccessibile al popolo, mentre prima della guerra era a LS 280. Il pollo ora si vende a 450 LS al kg, mentre era scambiato a 90 prima degli eventi . Tra i beni necessari per le persone, l'unico il cui prezzo è sceso, è la benzina: da 275 a145 LS.

Lo scetticismo sul futuro comincia a prendere il sopravvento. Abbiamo bisogno di preghiere, se non di un miracolo.

pubblicato  da Jean-Pierre Fattal
 Copyright @ Sarthe Est Christian Fellowship, 2012





Cari amici, 
vi comunichiamo qualche storia delle persone a cui si cerca di dare un po' di aiuto in Aleppo, perchè le portiate ancora di più nella preghiera.
Uno dei nostri amici è stato tentato addirittura di togliersi la vita, un bravo cristiano che animava sempre l'ora di adorazione in parrocchia... Non sapeva più come fare, i figli sulla strada a vendere roba raccogliticcia con un carrettino, lui e la moglie che hanno venduto la loro fede nuziale per tirare avanti... 
Un'altra donna, giovane, due figlie, il marito armeno argentiere ovviamente non ha lavoro, stavano ancora pagandosi un mini-appartamentino in condominio ; tutto distrutto, e quel poco che era rimasto glielo hanno portato via ( persino gli armadietti pensili del bagno, ogni piccolo oggetto, tutto ). Manda con fatica le due figlie alla scuola, ci ha sempre tenuto, sono bambine sveglissime e brave. Per i giorni in cui c'è scuola, dormono dalla nonna, sul pavimento, ma almeno ... sono vicine alla scuola, perchè l'auto per andare costa troppo. Gli altri giorni, vivono a casa di un amico...
E...così via.. E questa era la gente che stava, diciamo "benino", comunque dignitosamente.. Che strazio !!
Il Signore non lascerà la Siria!
 
Pregate! Pregate!

le suorine 


ULTIMA ORA : Il Collegio dei Gesuiti di Aleppo attaccato e bruciato da bande armate 


Aleppo - 15 marzo 2013 -
Si apprende al momento che intorno alla mezzanotte di ieri più di 700 miliziani di al-Forsat Nosra hanno attaccato il convento dei Gesuiti, S. Vartan a Midan, nel quartiere cristiano della città. 


nel centro aiuti dei Gesuiti di Homs
Hanno occupato l'edificio, dato fuoco a una parte della costruzione, e seminato il terrore tutto intorno.

La Provvidenza aveva fatto il suo lavoro, in quanto i religiosi e il guardiano avevano lasciato l'edificio ieri. La Guardia presidenziale che era vicino alla scena ha risposto ed è stata in grado di riprendere il Convento che era prima di questo vile attentato, un "centro" di 
distribuzione degli aiuti ai rifugiati