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sabato 6 dicembre 2014

Padre Daniel: Il ritorno ai monaci del deserto



da Padre Daniel, Mar Yacoub
Venerdì,  28 novembre 2014

Cari Amici,
l’esercito siriano continua a realizzare in modo costante significative vittorie in tutto il paese, ora anche in Raqqa, la pupilla degli occhi dello Stato Islamico estremista (e di Francia, Turchia,...).  La stampa occidentale continua a presentare quest’avanzamento nel modo più negativo  possibile come un attacco contro civili. Tuttavia, appaiono sempre più i messaggi alternativi  che mostrano chiaramente il vero svolgimento della situazione. C’è speranza, ma tutto va lentamente. 
Per ora, la macchina della guerra dei governanti mondiali continua il suo percorso . 
Inoltre, se arriva la pace, ci sarà per tanto tempo una grande povertà e miseria in Siria. Quando sono arrivato qui nel 2010, ho incontrato un paese ricco di risorse energetiche, una vita a basso costo, un popolo gioioso  ed estremamente ospitale e una sicura ed armoniosa società con tanti gruppi confessionali. Ora quasi tutti sono poveri e bisognosi, l’industria e le infrastrutture sono state distrutte in modo sistematico. Qui nella regione, solo uno su dieci giovani lavora, ma.... c’è rimasta una grande volontà di ricostruire insieme il paese in modo unito. 
Per questo noi continuiamo a fare il possibile e siamo molto grati che tanta gente ci aiuti in modo generoso.

Il ritorno ai monaci del deserto
Ci sono ancora molte interruzioni di corrente ( almeno per 3/4 del tempo). Nello stesso giorno, però, abbiamo ricevuto tre batterie per la luce nella chiesa, il refettorio e il 'salone'. Inoltre, abbiamo ottenuto un generatore con il quale possiamo guardare alla domenica e nei giorni festivi i video alla sera. Qui c’è una vera passione per l'antica vita monastica orientale e le antiche liturgie. Abbiamo imparato il 'Padre nostro' in aramaico con una vecchia melodia. Abbiamo visto molti video impressionanti su monasteri e liturgie antiche. Ora ci siamo appassionati guardando il video: "La luce del deserto", sul monastero di San Macario in Wadi El Natrun in  Egitto, che Padre Matta el Maskien ha ripristinato. Matta el Maskien era un farmacista che visse dal 1948 con alcuni seguaci in caverne fino a quando gli è stato chiesto nel 1969 di far rivivere il monastero di San Macario. 
Avendo completamente fiducia  nella divina Provvidenza, padre Matta el Maskien ha ricostruito con i suoi discepoli un maestoso monastero. Quando arrivò c'erano sei vecchi monaci e quando padre Matta el Maskien morì l'8 giugno del 2006, c’erano 130 monaci, tra cui molti farmacisti, medici, veterinari, ingegneri ... C'è una fattoria con migliaia di mucche, un immenso vivaio di datteri, 55.000 polli da 40.000 uova al giorno e una grande stamperia. Oltre alla creazione di lavoro, hanno diversi progetti per aiutare i poveri. La loro vera ricchezza, però, è l’antica vita monastica. I monaci seguono l’antica liturgia copta e hanno un periodo fisso di grande digiuno e digiunano sempre due volte alla settimana. Padre Matta el Maskien è stato una forza spirituale per la liturgia, la preghiera, la spiritualità e per la vita monastica delle origini . Padre Matta  è stato anche il leader spirituale del papa copto Shenouda III . Se vedete questo video, vi dà la voglia di vivere veramente il Vangelo. 

Preghiamo che Dio ci dia lo spirito dei padri del deserto e che i monasteri del deserto di Damasco possano riprendere vita (una volta c'erano diecimila monaci in Siria, ora ci sono soprattutto rovine).                                                                 
Tu preghi con noi per la rinascita della vita monastica in Siria ?



E così abbiamo celebrato giovedì la festa annuale del nostro patrono, San Giacomo. Era di nobile origine ed era il braccio destro del re persiano Yasdagerd I (399-425). Anche se era cristiano, viveva come un pagano come gli altri e apprezzava la vita e i favori alla corte del re finché sua madre e sua moglie lo rimproverarono severamente. Questo ha cambiato la sua vita, e da allora in poi ha comunicato al re di voler vivere da cristiano. Il re si infuriò e lo  sottopose a una morte orribile. Gradualmente l’ha tagliato in 29 pezzi e alla fine lo ha decapitato, mentre pregava per l'unità di tutti i cristiani. 
Soprattutto ora, vediamo San Giacomo come patrono di tutta la Siria, un paese che è stato ferito e anche pesantemente mutilato. 
San Giacomo ha dato la sua vita per l'unità, come fanno adesso ogni giorno molti siriani, dopo essere uccisi  in modo barbaro.

Nonostante la guerra,  la festa di San Giacomo il Mutilato quest'anno era veramente splendida e molto accogliente. La permanenza della sorella francese-italiana Catherine era ormai finita e  ha dovuto lasciarci durante la mattina. Il suo semplice e spontaneo servizio ha fatto bene a tutti.
Il vescovo ha proposto di celebrare l'Eucaristia, per cui ci ha anche visitato un pomeriggio per discutere lo svolgimento. Purtroppo, la sera prima della festa il vescovo ci ha comunicato di non poter venire perché era stato invitato con urgenza dal suo superiore e non poteva rifiutare. 
E così Abouna George e io abbiamo celebrato la messa festiva per San Giacomo il Mutilato. C'erano alcune famiglie provenienti da fuori e alcuni dei nostri profughi, tutti insieme eravamo circa 35. La piccola Fadia giocava tutto il tempo della messa sui tappeti.  Fuori abbiamo fatto una processione con l'icona di San Giacomo. Questa è stata seguita da una vera e proprio festa popolare nell'atrio. Alcune famiglie hanno anche partecipato alla preparazione del banchetto e cosi c’era cibo più che sufficiente per tutti i visitatori. Nessun protocollo, tutto era molto accogliente come una grande famiglia. E i bambini giocavano all'impazzata... 

Con affetto,  padre Daniel

traduzione di A. Wilking



APPELLO DA ALEPPO: 
LIBERATE ALEPPO DAI RIBELLI 'MODERATI' CHE DISTRUGGONO LA CITTADELLA, PATRIMONIO MONDIALE DELLA CIVILTA' !