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martedì 26 febbraio 2013

Riunione della Coalizione delle opposizioni a Roma: ascolterà il grido della Chiesa siriana?

"Facciamo un accorato appello alla coscienza di tutti in tutto il mondo, ai capi di Stato, in particolare dei paesi Arabi, ai leader di istituzioni ed assemblee internazionali, agli attivisti per la pace, a Sua Santità il Papa e ai Vescovi cristiani in tutto il mondo, implorando loro di ascoltare il nostro grido e le sofferenze e il dolore del popolo siriano"





Dichiarazione del Patriarca Gregorios III dopo le esplosioni terroristiche nel quartiere 'Mazraa di Damasco, che ha lasciato  il tributo della vita di 53 morti e 235 feriti e causato ingenti danni, in particolare per una scuola e un ospedale


21 Febbraio 2013

Tre esplosioni successive hanno scosso Damasco, lacerandoci anima e cuore, ferendo i nostri sentimenti e portando lacrime agli occhi. Abbiamo pianto ad alta voce con preghiere e suppliche, come fa il padre del bambino malato gridando al Signore Gesù Cristo, "Se tu puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci!" (Marco 9: 22)
 Preghiamo per il riposo delle anime delle vittime, cittadini cari e diletti figli della Siria: civili, studenti, bambini, tutti  cittadini innocenti. Preghiamo per i feriti affinchè  guariscano  presto e per coloro che piangono perchè siano consolati.
Facciamo un accorato appello alla coscienza di tutti in tutto il mondo, ai capi di Stato, in particolare dei paesi Arabi, ai leader di istituzioni ed assemblee internazionali, agli attivisti per la pace, a Sua Santità il Papa e ai Vescovi cristiani in tutto il mondo, implorando loro di ascoltare il nostro grido e le sofferenze e il dolore del popolo siriano. Nessuno ha il diritto di cercare scuse e negare la responsabilità per il massacro, la distruzione, le esplosioni, i disordini, né per l'attuale crisi, l'odio, rancore e inimicizia tra i figli della stessa Patria.
 Rinnoviamo il nostro appello a tutto il mondo per la fine dell'afflusso di armi alla Siria. Chiediamo alla comunità internazionale e ai Paesi più potenti del mondo di sostenere la Siria nei suoi sforzi per attuare la via del dialogo e raggiungere una soluzione diplomatica alla crisi.
 Da parte nostra, sosteniamo gli sforzi per il dialogo. Questo è il programma del governo della Siria e anche la gente vi interviene con la nostra cultura e convinzioni. Imploriamo gli attivisti per la pace e i vincitori del premio Nobel per la Pace di aderire  al piano della Siria per il dialogo e la riconciliazione.
In ragione della nostra responsabilità come Patriarca, ci rivolgiamo al Consiglio di Sicurezza, all'Unione Europea, e a tutte le nazioni, in particolare ai paesi amici, e ai molti laici e religiosi amici che abbiamo in Europa Occidentale (in particolare in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia). Chiediamo a questi ultimi di intraprendere sforzi seri e tempestivi per fare pressione sui loro governi a sostegno di una soluzione politica e di dialogo tra siriani, e per prevenire l'armamento dei belligeranti.
 Estendiamo il nostro appello alla Russia e agli Stati Uniti d'America a continuare i loro sforzi sinceri per sostenere i progressi verso il dialogo e una soluzione politica globale.
La pazienza dei Siriani è esaurita: la loro sofferenza è aggravata in ogni dettaglio della loro vita quotidiana.

Chiediamo a Sua Santità il Papa e ai capi della Santa Sede Apostolica di Roma di lanciare una iniziativa diplomatica della Chiesa Cattolica sulla base della sua influenza spirituale globale.
 Ci rivolgiamo ancora una volta soprattutto ai nostri fedeli dell'Eparchia Patriarcale di Damasco, invitandoli a digiunare e pregare in questo periodo della Grande Quaresima per la sicurezza e la pace in Siria e per il successo degli sforzi per il dialogo e la riconciliazione.
 Imploriamo il Signore nostro Gesù Cristo, con fervore e con insistenza, per porre fine a questa crisi soffocante, e per condurre  al temine  la via dolorosa della croce dei nostri concittadini , verso la gioia della risurrezione, per l'intercessione della Madre di Dio e sempre Vergine Maria, Regina della Pace.
 Durante la sua visita in Libano nel mese di settembre 2012, Papa Benedetto XVI ha espresso il suo dolore per le sofferenze degli abitanti di "questa regione che sembra sopportare dolori interminabili ... Perché Dio ha scelto queste terre? Perché  la loro vita è così turbolenta? Dio ha scelto queste terre, credo, per essere un esempio, per testimoniare di fronte al mondo che ogni uomo e ogni donna ha la possibilità di realizzare concretamente il suo desiderio di pace e di riconciliazione! ...
 "Pensieri di pace, parole di pace e gesti di pace creano un clima di rispetto, onestà e cordialità, dove le colpe e le offese possono essere sinceramente riconosciuti come un mezzo per  progredire insieme sulla via della riconciliazione. Che i leader politici e religiosi possano riflettere su questo! ...
 "Si tratta di rifiutare la vendetta, riconoscendo i propri errori, accettare le scuse senza chiedere le loro, e, non da ultimo, il perdono. Solo il perdono, dato e ricevuto, possono gettare basi durature per la riconciliazione e la pace universale. " (Discorso del Santo Padre Benedetto XVI, Sala del Palazzo presidenziale di Baabda, Sabato 15 Settembre, 2012)



L'opposizione siriana sarà a Roma, convinta da Kerry che promette "aiuti" e Damasco si dice pronta al dialogo



ASIANEWS - 26/02/2013
La Syrian National Coalition, che aveva annunciato il boicottaggio della conferenza degli Amici della Siria torna sui suoi passi dopo l'impegno annunciato dal Segretario di Stato Usa che a Roma non si va "solo per parlare". Il ministro degli esteri siriano dice che il governo è pronto a dialogare anche con "coloro che sono in armi".

Roma (AsiaNews) - L'opposizione siriana riunita nella Syrian National Coalition (SNC) ha annunciato che il suo capo, Moaz al-Khatib (nella foto), parteciperà alla conferenza degli Amici della Siria, che si apre il 28 a Roma, che aveva invece annunciato di voler boicottare. All'origine della decisione, a quanto dichiarato dal portavoce della SNC, Walid al-Bunni, le assicurazione date dal nuovo segretario di Stato Usa, John Kerry, sulla intenzione del presidente Obama di incrementare il sostegno ai ribelli.

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Il governo italiano si orienta in modo sempre più deciso per un «sostegno militare» alle opposizioni siriane. 

Secondo quanto si apprende dal sito web del ministero degli Esteri italiano, «a Roma l’Italia e i Paesi europei proporranno agli Stati Uniti maggiore flessibilità nelle misure in favore dell’opposizione al regime di Assad. In particolare, chiederanno che gli aiuti “non letali” (ovvero gli aiuti che non servono direttamente ad uccidere –come elmetti, divise, apparati radio, automezzi, cibo e tecnologia - che vengono già assicurati agli insorti siriani da parte Paesi occidentali - ndr) vengano estesi fino a comprendere anche l’assistenza tecnica, l’addestramento e la formazione, in modo da consolidare l’azione della coalizione, sulla scia di quanto espresso nell’ultimo Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea».
L’appoggio proposto dal governo italiano in «assistenza tecnica, addestramento e formazione» all’opposizione siriana costituisce un passo in più verso un impegno militare più diretto e lascia perplessi non pochi osservatori, anche per via del comportamento che la stessa opposizione armata, difficilmente governabile, sta tenendo sul campo.

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